Quando anche sul Settimo Cielo la sera
procombe alla notte nera e fonda,
come dita accolite nell’acquasantiera
con le sue mani eleganti ed esperte
sfila i collant da sotto la gonna.
e come il più abile dei trasformisti
passa al pigiamone dal suo essere monna,
e in men che non si dica
con i piedi stanchi, stesa sul divano Lisa
chiede l’ultimo sforzo ai suoi occhi affaticati
controllando al tablet gli incassi con la Visa.
prima di addormentarsi
esausta, creatura
bellissima e come i suoi collant
senza la più piccola smagliatura.
domani mattina alle nove in punto
sarà di nuovo nei suoi collant sui tacchi,
sorridente tra tankini e parigine; come ogni
giorno tra scotch e cutter da dietro i pacchi
la starò a guardare devoto come quelle dita
nell’acquasantiera,
nella mia giacca sgualcita.