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Pubblicata il 03/12/2018
Vi racconto la mia storia
senza lagna e senza boria.
orfano di padre in adolescenza,
per disgrazia
e di madre, d’esser madre
presto sazia.
notti senza luna
e giorni di sola bruma.
dentro certo rabbia
e annientamento, e scorie
ma anche l’anima
di un cantastorie.
se tenebra per la notte è più opportuna,
è l’ombra dei giorni che li accomuna.
e in un’isola lontana del
cuore, in una landa fuori mano
lo spirito sedulo
dell’artigiano.
e se l’ombra la notte accomuna
al giorno, nel buiore vi è lacuna.
ecco perché in quelle notti
senza luna
ho il dovere di adottare
le parole una ad una.
ma per mia fortuna
nei giorni senza stella alcuna,
a quel menestrello armato di piuma
è riuscita di sovente l’impresa
di diradare la bruma.
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