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Pubblicata il 24/11/2018
Iersera un insigne collega poeta
mi ha dato lo spunto per questa ballata
che ha origine in una taverna desueta
al cicaleccio di una matita spuntata.
non lascerò che il lavoro interferisca
con il bere, nel modo più assoluto
per non privare il vino
della gioia di essere bevuto.
iersera parlando al lume fatiscente
che sosteneva di essere lui il gerente
dicevo che non penso di essere saccente
nel voler esser un poeta, ma senza entente.
non lascerò che il lavoro interferisca
con il bere, in modo più assoluto
per non privare il vino
della gioia d’essere bevuto.
alfine ero sobrio di pensieri che la bottiglia
mi ha dato modo di trovare, e senza briglia.
dentro lo spirito di un uomo che bisbiglia…
insieme al vino, calano le ciglia.
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