L’orologio del taxi segna quasi l’ora delle streghe
quando attraverso la notte dei discepoli dei vizi.
dalla vettura di un barbogio giunge il piacere
artificioso di una giovane donna fantolina, e sul
marciapiede accanto uno sbarbatello cerca di rifilare
il suo veleno a un signorino spiantato del quartiere.
l’insonnia porta al guinzaglio una madama che porta
al guinzaglio una bestiola dal passo attempato
e una sirena blè scompare nella notte ammaliatrice
come la sirena dagli occhi cesi dietro l’angolo.
mentre attraverso la notte dei poeti scribacchio note
sul mio taccuino biavo: ogni Dante ha una Beatrice.
come ogni insonne ha la sua briglia, e ogni
sirena deve fare i conti con la propria coda.
ogni squattrinato trova comunque un predellino.
il mosto mi porterà confusione come le droghe
prezzolate su quei marciapiedi; ogni poeta
ha la sua strega… e intanto il cielo si fa cilestrino.