Sono venuta al mondo non per mia scelta.
d’estate, in un casale in aperta campagna.
mi ci trovo bene, né freddo più del dovuto
e né oltre misura caldo alle calcagna.
ho perso il mio compagno nell’unica notte
di canicola in un pianoro colmo di ristagni.
ora prenderò a puncicare i dimoranti non
per diletto ma per connaturali bisogni.
per poi tornare un’ultima volta ad affidare
le larve a quella brulla piana poco distante
prima di abitare le sponde dell’Acheronte
dove l’aria è orfana del caldo stagnante.