Di notte, quando rincorro
sul foglio cenci di anima
alla luce di un lume,
mi pare di udire una lacrima
e i gemiti di una donna
che si concede al marito
per mettere a tacere
ancora il loro attrito.
e io soltanto nella stanza
di fronte, con ovvietà,
scrivo di lei assopita
non per piacere ma per pietà.
e quasi tutte le notti puntello
il rispetto col silenzio.
spengo la luce e la rabbia,
col di lei supplizio.
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