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Pubblicata il 25/08/2018
I denti quella mattina battevano,
disperati quanto il cuore: ho guardato
la luce dentro ai tuoi occhi, e ho sentito
la vita scivolare via come fosse pioggia.
ho sentito la tua mano diventare fredda, e
l’ho stretta con l’ostinazione di un bambino.
ha urlato solo la mia anima, e quel grido
nella testa quando vien buio ancor echeggia.
te ne sei andato,
ma sei sempre con me.
la morte rende liberi i morti,
non i vivi…
ci sono notti che mi sveglio e getto
versi sulla carta: la mano è come se non mi
appartenesse… se non sapessi che
non sono pazzo, direi che sei tu che scrivi.
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