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Pubblicata il 19/08/2018
Capelli cortissimi, appena
da intuire neri,
pelle bianchissima
e grandi occhi seri.
adoravo accarezzarle la
testa e lasciarmi prendere in giro,
aggiustarle le coperte quando
dormiva fino a tardi, come un ghiro.
quelle mattine la guardavo
attentamente e pareva non sentisse male,
cercavo di memorizzare ogni millimetro
di lei… poi l’accompagnavo all’ospedale.
mi avvicinò in un disco
bar come ce ne sono tanti
con una richiesta che mi
fece sorridere solo pochi istanti.
“Se ti va, due parole e un
ballo in cambio di una nuvola di fumo.
adesso ho le dita profumate, sai
per via del cancro… mi assumo
ogni responsabilità”; di tanto in tanto
la vengo a trovare, le porto un mazzetto
di fiori… mi accendo una sigaretta
“Ciao angelo … tranquilla, non smetto”.
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