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Pubblicata il 16/08/2018
La notte dormo poco, e a volte male
perché i figli sono un boccale di birra
quando la gola è arsa, sono pane e salame.
ma sono anche gli ultimi spicci alla metà
del mese, o per la strada buchi nel brecciame.
la notte dormo poco, perché la notte
mi fa scrivere di chi non c’è più.
di chi riempie le stanze, e di chi il cuore.
la notte mi fa ridere scomposto
e capita che io esca e annusi un fiore.
se la stanchezza la fa da padrona.
ma mi ha fatto anche piangere la notte,
con la gola arsa sdraiato sul brecciame.
senza sogni, o fiori dentro il cuore; niente spicci
per un poco d’acqua o un pane orfano di salame.
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Si legge la vita così com’è, nei tuoi versi. Essendo un’estimatrice del narrare il quotidiano, ben venga.

il 16/08/2018 alle 18:36

Onorato

il 17/08/2018 alle 05:30

Molto bella! Apprezzo tanto la tua capacità nell'usare metaforicamente parlando, come il pane e l'acqua, alimenti essenziali per far emergere cose profondamente radicate nel tuo io. Ciao...ti auguro di dormire un po' di più, ma su questo punto sono sicura che tu abbia moltissimi alleati.

il 17/08/2018 alle 14:30

Ti ringrazio

il 17/08/2018 alle 15:42