Straordinaria ed enfatica esposizione di una scenografia di vita di un tempo antico ma non troppo...versi che collimano la vita rutinaria del fruscio dei registri scandita dalla quasi melodia evaporante dalla divisione scrivani e la loro scrittura...si proietta sul sipario della memoria sottil vendetta verso la schiatta dirigenziale naufragata per la mancanza di carta carbone all’ epoca certamente essenziale...pur tuttavia la nostalgia di quei tempi relativamente antichi avvolge l’ anima del poetante che con un balzo prodigioso sorpassa la Storia e si sofferma elogiando chi sia un cultore di pixel quasi come un novello Magritte…; opera notevolmente accattivante anche se fascinosamente ermetica...