PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/12/2017
Quando caracollano i cieli di sopra
e più non valgono le regole pisane
sulla caduta di gravi od altro ancora
allora si dovrebbe,
con mente sciolta,
radunare le seriche ciocche
in nodi stretti, ad una ad una,
e scivolare nel ghiaccio
secco di Caìna
tra cascami di fiori
e larghi di luna.

Ieri scalammo il tronco irsuto
di quell'Angelo dai neri artigli
con ginocchia contorte
come pruni antichi
ed oggi capovolti, inchiodati
al centro del Mondo
nuotiamo invano sull'onda di lische
e intravedere non riusciamo
all'opposto polo
i barlumi chiari
di Gerusalemme antica.

A chi ieri nuotò
sull'onda di lische
e della vita mal sopportò
il peso delle procelle
oggi più non torna
il conto delle Stelle.
  • Attualmente 4.8/5 meriti.
4,8/5 meriti (5 voti)

stamane leggere questi tuoi versi, m'ha aperto un orizzonte interiore, innereres auge, come direbbe Battiato, usurpando la weltanshauung teutonica .. Grazie !

il 16/12/2017 alle 06:40

molte grazie a te, Zardoz

il 16/12/2017 alle 11:16

amo questi versi "antichi" e pregni di sostanza....E' dura andar controcorrente ma ne vale la pena complimenti

il 16/12/2017 alle 18:00

effettivamente non è facile, grazie per la tua attenzione.

il 16/12/2017 alle 18:38

Abbiamo altre matematiche, i frattali che contabilizzano il caos con la pretesa di fondarne regole, abbiamo alle spalle le linee rette tra due punti, abbiamo davanti uno universo curvo, delle essenze oscure dense di supermateria, qualcuno suppone l'antimateria. E Gerusalemme è tornata ad essere motivo di contesa centenaria. Cosa è mutato? Qualcuno ha detto che la terza guerra sarà combattuta con le clave. Cosa è mutato? Mi dispiace: Nulla. I Gironi idealizzati possono attendere: ci siamo dentro fino al collo.

il 16/12/2017 alle 20:28

E' come scorrere una poesia di altri tempi ,un saluto

il 18/12/2017 alle 09:25

Intensa e vera. ..Molto bella

il 18/12/2017 alle 18:37