- colui che tra tarme di penombra
ciabattava nel velluto sdrucito
sotto le volte di saldezza della cripta
era l'accorto mercante Aristomedes
immalinconito da talune incertezze
per certe transazioni d'oltremare
- andava recitando un mantra d'abaco
sulla contabile degli orci d'idromele
soffermandosi per intralci matematici
sul possibile il dovuto il pattuito
tra gli inciampi tediosi del decreto
che imponeva revisioni di stadere
misurando lo spazio angusto del ricavo
e invidiando la facoltà del suo gatto
d'annusare il varco verso al tornaconto
- con invidia premette lo stoppino sull'olio
per consegnare all'oscuro nella sua vista di vibrisse
- e dall'arco della boccadilupo intravide
in visione d'albeggiare tre figure e un asino
- 'oi barbaroi' sentenziò con umore di metecio
accarezzando l'arguzia del suo gatto
che si profuse in fusa arrotolate
17 luglio 2007 - 19 settembre 2009
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