PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/12/2017
E' una faccenda oltremodo complessa
allinearsi ai suoni che qui hanno in uso
smorzando la ritmica dei miei ottoni
per riudirli la notte in imperfetti silenzi.

e non concede una qualche assonanza
lo stesso scambio d'espressioni comuni
anzi modula una differenza straniante
nonostante io esista per carta ufficiale.

Ciò che è peggiore e diventa dolente
è il mutare caustico delle loro stagioni
che ci tumula tutti nella fossa comune
con nomi imprecisi per idioma oscuro

da molti giorni ascendo per ferri
di un pentagramma di norme incerte
restaurando una casa colma di echi
che mi ricambia con pane e giaciglio

e' da questo ponteggio elevato a faro
che talora intravedo i fumaioli erranti
ed Ellis Island che appare in caligine
o labirinti analoghi con fili sanguigni.

poi questo dolermi sfuma oltre i confini.

la nostalgia vi avvolge, madre ed Ilirjan,
veglianti un luogo dove la cicogna dimora.

apparite in attesa di provarvi in un volo.

12 maggio 2008 - 09 giugno 2008
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scusa ma mi perdo nel tuo labirinto di parole ,,,,,,riesci a spiegarmi un po '''?

il 12/12/2017 alle 07:21

Un’architettura si parole e ritmi complessi esprimono con veemenza e compostezza di forma concetti e vicende personali di difficile partecipazione ma pur sempre interessanti.

il 12/12/2017 alle 12:37

Lettera a casa di chi è lontano da casa! Solo chi ha fatto esperienze di vita lontano da casa può capire, la propria identità, l'appartenenza culturale, la lingua messi in discussione, una malinconica visione con radici trapiantate in altro terreno e i rami più alti che da lontano mirano al ritorno al nido! L'uomo è un navigatore, un avventuriero e oggi più attuale che mai dove si va per inseguire il miraggio di un lavoro e condizioni migliore e dignitose di vita. Per quanto sia lunga la vita l'appartenenza, il nido, la casa natale resta il nucleo al quale attingere serenità e riprendere fiato per i cambiamenti e le novità nei momenti di sconforto e sbandamento... io così l'ho letta! La poesia smette d'essere dell'autore per divenire del lettore a specchio del proprio sentire e della personale capacità di intelligere e interpretare... non v'è lettura sbagliata ma poesia che risulta emotivamente sterile!

il 12/12/2017 alle 13:41

Per GINNI Ti manderò per messaggio la parafrasi della poesia. Stasera no perché ho altre cose da fare. Promesso. Grazie del passaggio. Per gli altri: grazie innanzitutto. Il testo non riguarda situazioni personali ma interiorizzazioni e considerazioni dopo molti contatti con molte situazioni di disagio o di difficoltà lavorative di emigrati nel nostro Paese. E' di quasi dieci anni fa ma le cose sono sempre valide se non ancora più complesse. I personaggi della scena sono costruiti sulla summa di molte cose udite e considerate. Il richiamo a Ellis Island è palese: era il passaggio obbligato dei migranti (moltissimi italiani) verso gli Stati Uniti. E non erano rose e fiori. Ora sono si tendono fili (fili preconizzati nella frase: 'o labirinti analoghi con fili sanguigni'). Non era difficile essere profeta udendo le considerazioni personali e politiche di soggetti privati e pubblici, già allora.

il 12/12/2017 alle 18:34

anch'io avrei scommesso sull'autobiografico e resto ammirato dalla spiegazione che hai dato Mariano, ti fa molto onore....in più i versi criptici ma raffinati conservano vivezza, testimoniata dalla curiosità che hai suscitato

il 12/12/2017 alle 20:35