"forse che di lino è il peso delle mattine", ricorda lo stilema ungarettiano. Il tutto è avvolto da una luce mielata, pur sotto il peso di quella macchina ponderale che è la vita, nella sua sussistenza. Che dire, è toccato a noi sobbarcarci il peso della trascrizione e decifrazione, ma non è una condanna!
Ben conoscendo l’oggetto del titolo, spesso veri demiurgi, convinto di divertirmi, ho letto con molto interesse “Considerazioni di una donna delle pulizie” e ho subito capito che dovevo rileggerla con rinnovata curiosità. L'itinerario tracciato dall’autore è geniale, sembra un dedalo di equazioni matematiche aggrovigliate in versi che rotolano veloci e densi di emozioni fino alla fine.