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Pubblicata il 17/11/2017
Le case del sonno
vegliavano le nostre notti
e nella stagione delle piogge
nuove esperienze
s'abbeveravano al fiume
mentre cresceva nel petto
uno sconosciuto ardore
come quello dei buoi
che ruminano assorti
nei vuoti pascoli sereni.

la fredda luna del Tet
nel '68 s'ammantò di bianco
battendo prepotente
alle porte dell'umida risacca
e quando ci raccolse
eravamo già aridi crisantemi
raggricciati sulla foce.

decomposti al sole di Saigon
squarciati nelle trincee di Konthum
smarriti nelle nebbie di Gia Lai
sempre ti abbiamo tenuta nel cuore
e mormorata sulle labbra: An Loc
cara e breve parola.

an Loc, Vietnam - altipiani centrali
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