PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 30/10/2017
vaterland 1

da bimbo avrei voluto essere
un vigoroso abete della Selva Nera,
custode ombroso
delle tante pozze blu
dove nidificano le cicogne.

ma quei sogni di ragazzo
alla fine si sono arenati
dentro questa mimetica
dalle rade macchie d'imboscata.

dopo quattordici miliardi di anni
dalla creazione del geodite
è tragico nascere nella Vaterland
e morire nella Hitlerjugend
imputridendo a sedici
in questa buca puzzolente.

non mi rincarnerò, non tornerò,
non rinascerò, non sognerò,
non germoglierò,
e tra centomila anni
i miei esiti fossili
nei dintorni di Nemmersdorf
resteranno un'impronta trascurabile,
seppellita dagli stivali
di una umanità resiliente.

• Nemmersdorf (Prussia orientale), dicembre 1944
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373

hai questa capacità di raccontare con completezza ma anche musicalità. la poesia si forma sotto gli occhi di chi legge e diventa come la pagina di un libro, entra e condiziona. e riesci sempre, sempre lasci qualcosa.

il 31/10/2017 alle 08:57

Raccontare storie "dell'ultimo istante" non è sempre facile, impone uno stile prosaico ed asciutto, Forse la poesia, in questi casi, sta più nella vicenda raccontata che nella forma. L'importante è lasciare una traccia e tu me lo testimoni. Grazie 373.

il 31/10/2017 alle 10:37

Devo dire che è molto d'impatto. Io non credo la poesia per essere tale debba necessariamente sempre essere solo gentile e dolce..Credo che la vera poesia sia proprio nel rendere musicale anche qualcosa di crudele ed incisivo, mio personalissimo modo di vedere, ovvio. Ed è questo che percepisco in questi versi...

il 31/10/2017 alle 15:34

Credo gli estremi del crudele e dell'incisivo si possano trovare solo in Gottfried Benn. Ma arrivare dove è arrivato questo poeta è arduo,,,

il 01/11/2017 alle 14:32