Questa notte ho parlato alla luna con una voce che non usavo da anni.
era flebile, arrugginita, quasi un guaito.
un suono che non ricordavo.
faceva male, emettere quel suono, tentare di trasformarlo in una parola nell'incavo della mia lingua.
lea mi osservava con quelle sue enormi cuffie a forma di orecchie, unico essere di questo mondo che potesse capire cosa fosse stato per me ritornare.