Gli occhi sfioriti
lo sguardo nervoso
balbetti parole
confondi anche il sole
scruti un girasole
poi piangi ridendo
dubbioso ti guardo
ma a che stai pensando.
le unghie corrose
e le dita d’orate
di cicche strinate
le labbra bruciate
parole confuse
irritano tizi
che guardano altrove
per dare giudizi
nessuno è al corrente della malattia
tu piangi poi ridi poi urli e vai via
domani sarai come un cane alla gogna
più alleviata e più pallida pien di vergogna
avessi potuto scegliere un'altro male
avresti vissuto come le cicale
un canto d’amore aspettando il finale .
del nostro destino non c’è sicurezza
di far previsioni non siamo all’altezza
almeno cerchiamo di amare il presente
l’unica evidenza, confusa, certezza.
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