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Pubblicata il 19/08/2016
la faccia del mio petto vasto come i bucaneve
la pelle dei miei denti bianca come il titanio
sfregiata da cento turbobrambillas sguainati
e sguaiati, inguaiati nell'inguine,

il duro dei miei occhiali oscuro, la stanga succulenta
delle lenti seducenti, da T.S. Eliot decomposto,
il negro pugnale delle mie gambe che infila i jeans
che infilza il passo nella mappa

d'una città rasa dalla sete, erasa al suolo, dalla febbre
ripugnante di schiume che respirano, che si gonfiano
di bave che dalle ferite sgorgano, come gli stralci

degli scartafacci di Giuseppe Genna, nella Gehenna
segna di un rictus sexy la mia bocca, di zuccherine
labbra, di basette disanimate, tipo il Foscolo
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LO SPERO!

il 19/08/2016 alle 11:04

...finalmente sei tornato...era ora...guarda che non ti conto gli endecasillabi...ma le maiuscole, tanto per romperti gli zebedei , proprio non ti interessano ?

il 19/08/2016 alle 12:29

NO. e gli endecasillabi qui NON CI SONO, quando voglio farli so farli benissimo.

il 19/08/2016 alle 12:30

Voglio un tipo madrigale, tipo, i sonetti han troppi bisticci

il 19/08/2016 alle 13:10

...Il "NO" è la risposta per le maiuscole ?...

il 19/08/2016 alle 13:56

esatto. il perché lo spiego nell'altra poesia di oggi

il 19/08/2016 alle 15:13

Molto dolce questa tua. Davvero. Soprattutto l'immagine offerta dal primo verso. Mi resta un dubbio però: bucaneve fiori o bucaneve biscotti?

il 19/08/2016 alle 16:55

sono quelle ambiguità di cui noi grandi peoti GONGOLIAMO

il 19/08/2016 alle 18:12

... questo è il bello della lettura :)

il 20/08/2016 alle 01:05