Adesso vai, Lesbia,
squallida puttana,
ti muovi fra le vie
di una Roma spenta,
una periferia smorta,
grigia, senza pini...
non più gli allori,
non più i tigli
ornano le strade,
non più il meliloto
arride al passante
e il contadino
abbandonò le terre
spoglie e smunte...
due vacche magre
all'orizzonte, poi
più nulla...
anelante l'occhio
si posa in ogni dove,
ma vana è la ricerca
d'infinito...
vana è la ricerca.
dei monumenti gloriosi,
delle belle statue,
dei templi e delle ville
non rimangono
che rovine al sole...
e tu Lesbia,
vai per le vie
elemosinando
ciò che se perdi
non torna più...
vai elemosinando
l'Amore.