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Pubblicata il 22/01/2016

tesse il ragno
-il filo d'argento-
con arte la ragnatela
leggera e trasparente,
disegna rombi e triangoli
appeso ad un filo sottile
in equilibrio precario...
granello di sabbia
nello spazio infinito.
solo nel giorno
e nella notte buia.
l'uomo come il ragno
oscilla insicuro
sul trapezio della vita
nelle silenziose tristi case.
città inquiete, rumorose
dove l'aria polverosa, nera danza.
gente sfiduciata e stanca
la povertà incalza...
non prova amore
e l'odio avanza.
avido il ragno
su e giù alacremente
stende la rete.
mentre il mondo
in equilibrio precario
prega, geme e aspetta
un celeste momento
perchè cambi il tempo
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Analogamente poetando

il 22/01/2016 alle 20:06

Bella e figurativa premetto che il ragno mi dà un po' ribrezzo come l'uomo a volte!! Quindi credo che il tuo parallelismo sia giusto qui siamo tutti equilibristi e il più delle volte cadiamo!!!brava

il 31/01/2016 alle 07:03