PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 15/07/2015
Stava entrando nel deposito. Una guardia la fermò all'ingresso e le chiese nome e cognome - Sara Colls - rispose la ragazza.
- Fornisca la tessera del Komecon -
sara non poteva smettere di tentare di capire cosa quella guardia pensasse di lei... I capelli, forse erano in disordine... oppure i denti, forse avevano qualcosa che non andava... La maglietta... no no... i jeans...
erano vecchi jeans blu. O forse lo erano stati blu, ma ora tendevano al celestino chiaro e gli strappi sulle ginocchia ne esaltavano l'usura. Il Komecon avrebbe fornito a breve nuovi indumenti. Era solo questione di tempo... come dicevano ormai da circa un anno. Alta circa un metro e settantacinque, capelli castani e pelle chiara come il latte. 20 anni. Ma dai tratti del volto si percepiva una bellezza ormai passata. Era stata bella. Poi quel viso era stato sconvolto dal dolore fisico, dal dolore psichico e dal dolore sentimentale, il corpo scavato dalla fame e il cuore contrito dal terrore.
sbatteva frequentemente gli occhi e si mordeva costantemente il labbro tanto che ormai si era ridotto ad un frammento di carne.
la guardia la guardava con aria di sufficienza, dall'alto in basso, indossava un'uniforme di un rosso sgargiante e sulla manica si potevano intravedere le tre lettere in nero "kkk".
all'altezza del cuore il disegno nero di una falce e di un martello circondati da rametti di ulivo e spighe di grano attraeva l'attenzione di Sara.
sara infilò una mano in tasca e afferrò la tessera rossa, la sollevò per darla all'uomo, ma all'improvviso le scivolò per terra.
la guardia non fece un passo per aiutare la ragazza che si chinò, raccolse la tessera e la ripulì dal fango strusciandola contro la sua maglietta - T... tenga... - L'uomo fece passare la carta dentro una macchinetta e sul display del computer si vide la scritta: "20 luglio '84, Sara Colls, disponibilità: una scatola di tonno e un litro di latte".
- Aspetti qui, a breve le sarà portato tutto. - "tutto", forse era più adatto dire niente... Una scatoletta di tonno per due giorni... Le cose sarebbero cambiate... Il kkk diceva che nelle Statalzon c'era stata una grande sovrapproduzione e che per l'anno '85 sarebbero arrivati grandi rifornimenti... Bisognava solo resistere un po'...
sara si guardò intorno - Non c'è nessuno - pensò tirando un sospiro di sollievo, il suo cuore si calmò e smise di sbattere gli occhi.
- Pioverà a breve - constatò guardando il cielo. In lontananza le colonne di fumo delle fabbriche si innalzavano incessanti, nell'aria si spargeva un odore acido e la luce del sole arrivava fioca fioca. Neanche un ologramma nei pressi del deposito cittadino, dall'asfalto rovente si levava un vapore tossico, Sara si sentiva già la gola bruciare, guardò l'orologio cittadino, le 14:30. Erano forse un paio d'ore che l'orologio segnava le 14:30. O forse no, forse solo un'ora. O forse tre. Ciò che era certo è che se quelli del kkk dicevano che erano le 14:30, erano le 14:30. A Sara era stata concessa una pausa dal lavoro. Se ne poteva chiedere una ogni 3 anni. Già faceva buio, e ancora la ragazza aspettava... a breve sarebbe arrivato l'addetto... E poi erano ancora le 14:30.
un grande cartello sovrastava la struttura del deposito cittadino sul quale si vedeva chiaramente la scritta "kkkomecon". Arrivò un omino con una tuta rossa sporca di grasso e le porse la busta con dentro il cibo.
- La ringrazio - disse Sara riprendendo a mangiarsi il labbro nervosamente
- Ringraziamo il kkk che ci permette di vivere così bene e con tutti gli agi del mondo moderno signorina. Ora torni a lavorare, lo Stato vive della forza dei suoi lavoratori. Lo Stato è fatto dei suoi lavoratori. Lo stato è prima di ogni singolo lavoratore. - Una volta emessa la sua sentenza l'omino si voltò e tornò a perdersi nel labirinto di strade del deposito cittadino.
il tempo aveva ripreso a scorrere...
  • Attualmente 4/5 meriti.
4,0/5 meriti (3 voti)

Merito alla contiguità! Sir

il 16/07/2015 alle 15:26

Resistono e come!

il 17/07/2015 alle 23:30