Non ti vedo nei mesi pari
ma tu non esiti, in quelli dispari,
a stingere sullo schermo
dell'infaticabile smartphone
strisce di rossetto violetto
e briciole di parole smorze,
che san di strudel e sentenze amare
al palato secco di chi t'aspetta.

Non mi parli nei giorni pari
ma io t'aspetto in quelli dispari,
ed intanto viaggio sull'onda
di quello che potrebbe essere
un anno senza mesi
senza questi maledetti giorni
e queste interminabili ore,
in cui nessun trillo
e nessuna vibrazione greve
sfonda il mio cassetto
e la cesta dei ricordi.

Mi sono chiesto a volte
se sullo spartito della mia vita
verrà mai scritto un giorno
tempo mosso e andante allegro,
e non solo stecche e stonature
di un musico di strada.