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Pubblicata il 14/04/2015
Con sofferta decisone
e in petto un gran magone,
annodata con lo spago
la valigia di cartone
superava quel portone.
era vecchia, sgangherata,
ma serbava ben nascosto
un avere di sostanza,
costudiva la speranza.
illusorio o ben riposto,
per quei tempi così duri,
una corsa oltre il mare
era l’unica risorsa
bisognava proprio osare
anche se per lidi oscuri.
fu così che la miseria
ingegnò la sofferenza,
si servì dell’indigenza
del cervello contadino
che sfidò il suo destino.
disertava la sua terra,
era allora il dopoguerra.
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Una valigia legata dal tuo estro sapiente! Complimenti, amico Ugo! Sir Morris

il 14/04/2015 alle 11:16

Mi hai riportato alla mente la storia della guerra e degli emigranti. L'ho letta con interesse. Dora

il 14/04/2015 alle 11:34
Jul

Una valigia di cartone che mutò in un prezioso bagaglio di esperienze e vita vissuta. Jul

il 14/04/2015 alle 15:12

Clap clap clap clap per la belleza e la pacatezza dello scorrimento ,certo la valigia di cartone dolente e non dolente accompagnava gran parte della gente in quell'epoca ,ma ora in quella valigia ci sono tutti ituoi ricordi e la bita passata ,piaciutissima,un saluto

il 14/04/2015 alle 18:14

descrizione amara e verissima di un tempo non cosi' lontano quando le valige di cartone erano l'unico filo che legava al paese lontano.bravo ugo marinella

il 15/04/2015 alle 17:48

Con magistrale rima descrivi vita vissuta, una vita amara e sofferta. Con grande stima ti abbraccio; Patrizia

il 29/04/2015 alle 09:20

ciao Ugomas....le tue esperienze oggi le vivono i migliaia di emigranti che abbandonano la loro terra in cerca di un futuro migliore che difficilmente troveranno ad accoglierli .....bellissima la tua poesia che ci racconta parte della tua vita che è stata vissuta anche da mio padre che non dimentica mai di rammentarci......ti abbraccio con tenerezza....Gabriela.

il 03/05/2015 alle 21:29