pennellate di fuoco
tinteggiano il cielo della sera
che stempera l’irrompente colore
sfrangiando sprazzi di nuvole rosa.
il colle dai toni di verde smeraldo
che attira il mio sguardo di giorno
ha perso lo smalto d’incanto
e si adagia sui contorni di piombo
che gli offre la sera.
impietriti gli alberi rimirano
lo spettacolo nuovo ed antico
di una terra che esplode di luce
per poi cedere il passo alla notte
di stelle argentate e di incerto chiarore.
si stagliano netti i camini
circonfusi di fumi
che rimandano al dolce tepore
di chi nella casa si appresta
a viver la sera nella luce beata e serena
dopo il travaglio
del quotidiano presente.
planano lenti nel loro abito cerimoniale
neri volatili in stormi canori
che invitano altri a far festa con loro.
anch’io volteggio leggera
elevandomi dagli attimi grigi
vissuti nell’ ombra di un silenzio
che sa fare male,
da quelli più ilari e giocosi
vissuti accanto agli amori
che hanno il volto di care persone
od altre straniere incontrate per via
ma che hanno riflesso nel loro
il Segno inconfondibile
di una mano creatrice.
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