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Pubblicata il 17/12/2014
Il vento
della bottiglia
ti scuote,
e riscuote,
un sorriso
trafitto
dal veloce
andare
del becco di un gabbiano.

e le mie
tasche
ancor
piangono
di te,
del tuo liquido
andare.

io
che non
seppi trattenere
ma, ti portavo
con me,
e tu mi udisti.

e la tavola,
per te,
aveva sempre
calde castagne
in un camino
di autunno,
al quale
mai arrivò
il nostro amarci.

non mancava
quel vino
aspro
che ci vide
uniti
e feriti
nel sangue
stillato
a gocce amare
ma immense.

stupidamente
stupiti e ansanti
resmtammo,
mentre
la corrente
trascinava
i nostri egoismi
fino a trasformarli
in eccesso,
come un motociclista
lanciato
a velocità non umana
contro l'ignoto.

come
un volo
fatto dalle scogliere
verso il mare,
volammo
nell'eternità
che,
nonostante tutto
ancor ora
ci vede
anime
perdutamente simili,
perdutamente fuse,
perdutamente amanti.

in un destino
che sempre
ci avrà
riflessi
in un interminabile
lancinante
e lussurioso
gioco di specchi,
sprofondare
lentamente,
notte dopo notte,
nella tagliente lava
nella quale immersi
restiamo
l'un l'altro
ad ammirarci.
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un applauso per i tuoi versi cosi emozionanti...mi e' molto piaciuta marinella

il 17/12/2014 alle 17:44

Grazie Marinella, sono felice di avere i tuoi commenti. Mi inchino anche io alla tua bravura. Voce

il 17/12/2014 alle 17:52

Piaciuta come qualcosa che non si e' riusciti ha raggiungere ma si continua ad amare ,un salutone

il 17/12/2014 alle 19:03

un canto che taglia l'animo di chi lrgge...complimenti

il 17/12/2014 alle 20:01

Meraviglia che travolge ogni resistenza all'emozione più prossima e più incandescente! Molto bravo, Gianluca! Complimenti caldissimi! Sir Morris

il 17/12/2014 alle 20:58

bella.

il 17/12/2014 alle 22:15

Grazie mille a tutti. Felice di aver trasmesso lo spirito che ha condotto, come un abile maestro, la mia scrittura.

il 18/12/2014 alle 08:21

L'ho letta tre volte...credo la rileggerò di nuovo...splendida

il 02/01/2015 alle 18:10

Grazie mille Veleno.

il 07/01/2015 alle 08:35