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Pubblicata il 10/12/2002
Mani sudate respiri a intermittenza
stamattina uguale a un mese fa
effetti scatenanti di un ex abrupto
dove il -tra- si trova senza ruolo
e -dire -fare -mare decretano
la morte del sintagma.
Quasi come le mie giunture disunite
Nessuno a sezionarle
neanche un semidìo lasso o padrone
che è troppo intento ad imparare
malesi idiomi antichi e a far lo gnorri.
Cosa mi frega dell'esegesi di una vita
o di contare anelli al tronco mozzo
di un karma che s'atteggia ad anatema
se resto chiusa in bagno per un'ora
per uno spazzolino che ho smarrito
con la scarpa slacciata e slip in mano.

Nel caos di un fil di ferro mattutino
il senso del pensiero è di stroncare
quel film da quattro soldi
del mio dirimpettaio e dei suoi occhi
che grigi non riescono a vedermi
ma scrutano i miei vizi malinconici.

Succinta palpo un po' di coerenza
Tipo -sei sufficiente e controllata-
l'attimo prima di centrifugarmi
insieme ai lapsus tristi e indolenziti.




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Dalla mia infinitesimale ignoranza abnorme e titanica, non ho ben capito cosa è il DAP... ma la tua poesia è molto forte e pungente... mi piace questo modo violento che hai di scrivere!
Complimenti
Nicola

il 10/12/2002 alle 11:18

poesia dai tratti forti am con un impatto unico, eblla complimentiester

il 10/12/2002 alle 12:49

Veramente notevole. Ci leggo un senso di stanco e smaliziato disincanto nei confronti del desiderio di trascendenza che si scontra con il quotidiano abbrutimento della routine che uccide. Brava.
Ciao.
Andrea.

il 10/12/2002 alle 13:46

Ti leggo per la prima volta. Mi interessa la tua poesia. Piglio speciale, stile, ritmo e fantasia originale. Da tenerti d'occhio :-) Molto brava in questa.
Ciao.
Max

il 10/12/2002 alle 23:35