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Pubblicata il 08/12/2002
Seduto sulla riva del cielo
alla luce di Selene
sento la pelle e le sue mani
che tremano al vento
come fiammelle di cera
rapite al sole
scosse dall'avvio di una burrasca.

Paralizzate nell'ombra quelle stelle brillano
nel fiume increspato
che gorgheggia lento e perpetuo,
simili a fiocchi di neve sbandierano,
numerosi aquiloni
in volo sull'arborea macchia.

Tutt'è silenzio e zitto bisbiglia in tacito mormòrio.

Com'è dolcemente sofferta l'attesa di vedere
l'improvviso involo di speme al nudo cielo
che di nube tende palesi spoglie.

Sol nei sogni è possibile scorgere
il lento calare d'una fiammella
ch'è presto spenta dall'aria,
accesa e riposta nel cuor di lecite speranze
scintillanti nella notte ove migran le stelle.
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Dolce tristezza è permeata nella tua poesia alla speranza nascosta, che nel cuore è fiamma, che i sogni diventino realtà.
Immagini molto poetiche, specialmente il finale!
Complimenti e un abbraccio!
Axel

il 08/12/2002 alle 20:36

Grazie,
sinceramente grazie.

Con stima ed amicizia.
AIRBAG.

il 08/12/2002 alle 22:24

cerca di farti forza il dolore impara anche acrescere e a far cmaturare i sentimetni la spranza cresce in te un giorno al troverai sicuramente baci ester

il 09/12/2002 alle 09:48

P.S.
una ragazza che si chiama Selene
è stato il mio primo amore
in prima media
il primo giorno di scuola
appena sono entrato in classe
e l'ho vista
l'ho subito baciata.

Istintività dei dodici anni?
assomigliava troppo a Kiss me Licia.

Un bacione.
AIRBAG.

il 09/12/2002 alle 11:20

sta tranquilla baci ester

il 09/12/2002 alle 13:12

Grazie.

Un bacione.
AIRBAG.

il 09/12/2002 alle 14:34