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Pubblicata il 22/08/2014
nei suoi primi due rossi libri
parlava del Riccetto e del Cagone
di fame eterna del vivere
alla giornata
rubando anche a se stessi
qualcosa che di sopravvivere
permettesse
dormivano in baracche di latta
e di cartone
con la famiglia troppo numerosa
col nonno che aspettava da decenni
di avere una casa vera
magari due per i tanti pischelli
che chissà perché
nascevano a gemelli.

ne scrisse altri
tantissime poesie
ma mai parlò dell'io
né del voler talvolta capitanare
non esaltò mai re e mai regine
pietendo consistente companatico
non invocò mai preti e manco dio
non occupò castelli
ma bordelli descrisse
a dimostrar la squallida allegria.

riflessionesuletturedaconsigliarenms22agosto2014
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Quando scrivi così ..sei particolarmente efficace!

il 22/08/2014 alle 21:19

scrivo come mi viene e non come mi conviene. grazie per l'attenzione con un caro saluto. ninomario

il 22/08/2014 alle 22:26

In effetti hai colto il mio pensiero sovente che incombe nella mia mente ad ogni lettura!

il 22/08/2014 alle 23:49

eterea simiglianza

il 23/08/2014 alle 10:19