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Pubblicata il 03/08/2014
C'era una ragione...
doveva esserci una ragione...
c'era una ragione se dicevo
che sarei stato felice da solo...
che sarei stato felice davvero...
mica pensavo che sarei stato
veramente felice da solo...
era perché pensavo che se
avessi amato qualcuno,
se avessi amato te, amore mio,
e poi fosse finita...
potevo non farcela...

è più facile da soli,
è più facile star soli
perché se poi per caso
impari che hai bisogno dell'amore
e poi per te non c'è amore,
se fondi la tua vita sull'amore
e poi d'un tratto tutto crolla,
e sotto piedi incerti frana la terra,
e presso lidi spogli resti solo...
potresti sopravvivere a un dolore del genere?

potresti sopravvivere a un dolore del genere..?

è più difficile restar soli
che non aver assaggiato Amore...

potresti sopravvivere a un dolore del genere?
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E' più difficle o più facile restar soli? Fondare la propria vita sull'amore non è uno sbaglio - secondo me - se la tua indole ti porta a questo. E poi restare soli e soffrirne, beh... è la vita. S'impara anche questo. Come si capisce che l'amore è un dono e non si può pretendere. Potresti sopravvivere a un dolore del genere? Ancora vivo... :)

il 03/08/2014 alle 11:02

Grazie Paula, bhe... Potresti sopravvivere ad un dolore del genere? è la domanda che mi faccio tutti i giorni quando mi sveglio da quando ho vissuto un dolore così, la domanda, attenzione, non è se respiro ancora, perché certo: sono vivo, ma IO sono sopravvissuto? Sono riuscito a ritrovare quello che ero prima oppure mi sono snaturato? In altre parole: Il mio "IO" è sopravvissuto? E la risposta è sempre la stessa: forse no...

il 03/08/2014 alle 15:20

Mi piace molto questa tua poesia, perchè come tutta la vera poesia ha quel valore di assoluto, che indipendente mente da chi scrive e dalla situazione specifica è fonte rimandi, riscoperte e comprensioni per i vari asopetti della vita e di chi si trova a leggere...tu parli dell'amore, ma avessi parlato d'una qualunque emozione zione, che per l'umanità è importante e questo tuo testo avrebbe avuta la medesima forza...mi son trovato nelle tue espressioni, contradditorie in apparenza, ma che in realtà si analizzano e si rispondono da sole...rimandendo ora legato al tuo fatto, amare e perdere l'amore, capire e non capire se se ne può fare comunque a meno, eppure soffrire e chiedersi se qualcosa in noi è cambiato è qualcosa che come una tenaglia prende e difficilmente lascia...alla tua domanda non esiste la risposta Sì, nè la risposta No, almeno in modo certo...personalmente credo il nostro Io è in perpetuo mutamento, nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma....pertanto nel momento stesso in cui amavi il tuo Io non era più quello che si diceva "Forse soli è meglio"...adesso che però l'amore è svanito ti chiedi "Sono ancora quello di prima? Posso tornare al punto di partenza?" forse...ma non credo sia meglio, l'esperienza dell'amore comunque essa si svolga è fondamentale(apre alla verità); che il dolore fortifichi, brutto a dirsi è vero, poi dipende come, sarà base del nuovo o diventerà corazza aspra e dura? Dipende da te, da come vorresti essere...come ho detto più volte leggere i tuoi scritti è per me un ritornare anche sui miei passi, ti ringrazio di questo, e spero che saprai riconoscreti un mattino e al tuo nuovo Io dire: "Ciao, sono Io", un caro saluto, andrea^^

il 03/08/2014 alle 18:36

Grazie Andrea per il tuo commento a 360°, mi sembra che tu abbia davvero colto quello che io volevo dire, sono d'accordo su tutto con te, ma non sul fatto che il nostro IO sia costantemente in mutazione: la superficie cambia, a mio avviso, ma quello che c'è sotto resta immutato, è la vera essenza del nostro essere che, se cambiasse in continuazione, diventerebbe irriconoscibile finanche a noi stessi! Un abbraccio, Francesco

il 04/08/2014 alle 11:50