Intanto vorrebbe essere un haiku e come tale segue la regola 7-5-7 sillabe con le quali cerco di descrivere un fenomeno tipico di "canuti" che vanno al mare sperando d'esser i primi per combattere la noia dei figli dei figli. E' sintesi estrema di una storia lunghissima. Poesia è ciò che riesci a scrivere di un tuo precipuo modo di essere e di pensare sperando di trovare un qualche aggancio di condivisione che personalmente ricerco solo per ampliare le mie poche amicizie vere. Ciao Francesco !
mi piace il richiamo, non so se voluto, alle campagne del nero periodo...e comunque l'espressività molteplice che il testo assume e può assumere, come per la presenza d'un filo segreto che percorre il tempo e le sue scorribande...caro nino, un appunto solo...io non sono esperto di haiku, però per quanto ne so la metrica sarebbe 5-7-5...nelc aso sbagliassi perdonami, altrimenti mi piace pensare che tu abbia composto uno haiku inverso...ti abbraccio, sempre affetto, andrea
Per me quello che vale in un haiku oltre al numero di sillabe è l'armonia del significato leggibile come fosse musica. Giustamente ti riferisci all'originario ma da sempre so che ha subito evoluzioni considerate naturali e i suoni più che le sillabe possono rispondere anche ad altre numerazioni( 7-5-7) purchè per un totale di 17. Ti cito un esempio adottato da Jack Kerouac: "Neve nelle mie scarpe" "Abbandonate" "Nido dello sparviero". Ma sull'haiku la storia è infinita ma chissà perché io ho sempre posseduto e possiedo "Jimny " Suzuki. saluti simpaticamente affettuosi. ninomario (or l'invio non mi funziona e t'invio messaggio!!!
ciao ninomario ... ogni tua espressione è sempre da me condivisa... non posseggo la tua cultura ma mi ritrovo in ciò che scrivi......Sempre affettuosamente ......Gabriela.