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Pubblicata il 17/06/2014
Strano e scomodo
quest'ordine senza nostalgia...
mutuo aspettare, spaziare,
calcolando un futuro anteriore
che per natura seguirà il suo corso,

tutto ancora verde e troppo grigio,
regole d'una terra di nessuno
dove stare in punta di piedi
tenere il respiro oltre il livello
del tempo che, segnando il passo
sempre lascia la traccia più indelebile.

nessun altro segno che potessi vedere
incosciente più della fortuna,
clessidra mai piena ne vuota,
gravità stravolta, sbilanciando
anche me come sabbia riversa
attraverso il sentirmi così piccola.

ridimensionare e giustificare
quello che ho e non ho.
non è mai mancato il mio regalo
il solo caldo riguardo del sole,
il cenno per rifrangere voglia ed inerzia
nel mio vivere la luce attraverso.

soffusa, voluttuosa, così la volevo
ma questa notte mi ha preso alla sprovvista
con la sua pelle nera,
ha lasciato andare le distanze
mostrando un cuore che sa
di parole dette e non dette,
di suoni nient'altro che sentiti...
ed io per me ho preso un piccolo battito.

lo spirito, l'estro, lo slancio nel giocarsi tutto
anche lontananza ed avvetura.
gli occhi del tempo brillano di talento
così libero di appassionarsi
di ascoltare e dare
inchinarsi a ellezza e solitudine,
ma arte quela dolcezza
che forza ha fatto delle paure.

nell'incanto, nel timore, così poche parole,
sospese ancora a metà, del resto,
rimane un taglio aperto per l'allinearsi
di estranee visioni e tangibilità.
ora nel mio letto di sincopi e china
siedo e ripenso, a gocce d'oro
cambiata come fosse primavera
in un lungo lento sorso d'autunno
quando ti ho dato irrevocabilmente
il mio Benvenuto.
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bravo piaciuta :-)

il 18/06/2014 alle 11:25

Grazie!

il 18/06/2014 alle 11:38