PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 05/12/2002
Si può morire a vent'anni
anche se campi fino a cento.

Siamo stanchi, per niente tranqui
già da un po' sottotono...soprattutto sotto,
sotto effetto stono lo siamo sempre stati;
nei bar gridiamo muti un disagio
che sta per diventare emergenza,
non siamo morti
eppure l'erba cresce anche su di noi,
qualcuno suoni l'allarme
prima che esploda questa camera a gas
al primo che accende una sigaretta!

Dispersi,
tra la gente polvere e niente:
fumo denso intorno alle luci,
l'Estathè in mano che piano piano si consuma
con i minuti che passano veloci sugli Swatch colorati,
una birra solo per avere uno scontrino per messaggio
e una bottiglia per spedirlo,
in fondo a destra
un cesso alla turca per sognare qualcosa
che vola via da un vetro opaco aperto a compasso.

Molti anfibi e Nike seduti e in piedi,
in movimento come un onda nel mare
o una ola allo stadio
con le sigarette sul tavolo
e tanti sogni in tasca spiegazzati
che non si realizzeranno mai,
voli di aeroplani di carta
che cadono dalle finestre semiaperte.

Tanti occhi pieni di speranze
e interrogativi senza risposta
che brillano come catarifrangenti di auto
ferme in un parcheggio,
simili a miriadi di stelle che appese in cielo
oscillano incerte al vento,
con lei che guarda e sorride
aprendo le porte a nuove fantasie
calde e perse, le stesse.

I giorni l'uno dietro l'altro come vengono
che strappiamo dal calendario
come petali da una margherita,
senza sapere dentro ogni nuovo cosa c'è,
come i bambini che aprono i Kinder
e poi c'è sempre la stessa stronzata di plastica.

Orfani di speranze,
prigionieri di un sogno,
ostaggi del silenzio
che immenso si estende dentro di noi
avremo sempre in tasca un sogno
o una sigaretta da mandare in fumo
con la noia che ci aspetta paziente
fuori dal bar per riportarci a casa.
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La tua poesia denuncia il disagio giovanile che è sempre esistito ma forse oggi è più sentito anche per la presenza multimediale che rende il mondo visibile in tutti i suoi aspetti, e, a livello di massa, con pochi valori edificanti. Il disagio in sè è positivo, perché costituisce una spinta all'interiorità dell'uomo, occorre saper distinguere fra i milioni di stimoli quelli giusti, perché la grandezza di ogni singola esperienza umana non venga sprecata in vite insulse, fatte solo di routine, lontano da quei falsi miti o esigenze materiali di basso livello che tu giustamente dipingi nella tua poesia.
Il discorso è complesso, ma non bisogna rassegnarsi a comportamenti solo di "sopravvivenza" o stordimento per non pensare, al contrario, bisogna cercare quei valori che fanno diventare l'uomo il vero motivo di questo enorme disegno che è l'universo che ci circonda nello spazio e nel tempo. Non possiamo pensare che il nostro destino sia produrre e consumare l'ovetto kinder e sognare la sua sorpresina...!
Ciao e bravo per aver sollevato l'argomento!
Axel

il 06/12/2002 alle 09:48

I modelli cambiano forma e nome
ma la sostanza è sempre la stessa
puoi chiamrlo Kinder Sorpresa
o Dragon Ball in tv.

Ti sembrerà strano quanto vuoi
ma solo dopo essere sopravvissuti si può costruire,
l'adolescenza è un limbo inconsio ed istintivo,
un allenamento
dopo il quale ti puoi giocare
e se hai imparato bene
puoi vincere la partita,
l'importante non è vincere...sì lo so
ma almeno giocare bene
facendo del tuo meglio questo sì
ed avrai la curva ai piedi.

Ti do l'indirizzo che pubblicizza l'uscita del mio secondo libro "CodicElettrico" del '98
perchè?
perchè mi ero dato lo pseudonimo Axel
anagramma di Axel:
http://www.club.it/autori/benemeriti/axel/

Poi ho visto che ci sono troppi Axel
e mi chiamo col mio nome sui libri
ed AIRBAG in questo sito.

Grazie del tuo commento
con amicizia.
AIRBAG.

il 06/12/2002 alle 12:38

Cerco inutilmente di distrarmi dal lavoro, poi però leggendo questa ed altre poesie...ci ricado dentro e mi faccio prendere dalla curiosità e dalla vocazione...
Questa, Air, è proprio bella, sentita e inequivocabilmente diretta a migliaia di ragazzi, che forse non hanno la possibilità di leggerla...sta di fatto che l'argomento è quanto mai attuale e complesso.
Axel è sulla mia stessa linea di pensiero, quindi mi trovo pienamente d'accordo quando incita alla ribellione usando armi che abbiamo già dentro di noi...la voglia di essere, e di non farci crescere l'erba addosso.
Vado spesso in questi bar, a cercare i ragazzi che a mezza bocca un giorno mi hanno chiesto..."Aiuto!"
Entro spesso in quei cessi in cui,oltre il vomito fisiologico, i ragazzi vomitano anche il loro dissenzo per una vita, in cui non riescono a diventare attori.
Ma la vita non ha bisogno solo di attori principali, ma anche di buone spalle, altrimenti i protagonisti sarebbero sempre soli come cani.
Si parte dalla comparsa, e si può arrivare all'oscar nel proprio piccolo palcoscenico personale.
Per ogni sigaretta da mandare in fumo, c'è sempre una persona pronta ad ascoltarci...facciamoci sentire!
Un abbraccio
Pr.

il 06/12/2002 alle 13:35

i ragazzi soffrono tantissimo dentro loro stessi, nn riesconoa d estrapolare el loro sofferenze e commettono cose brutte e sentite come l'unica via di sfogo,con infinita dolcezza ester

il 06/12/2002 alle 14:04

Axel in altri paesi
è proprio un vero nome
cosa significa?
cosa c'è di esoterico ed ecc...?

Curiosità.

Grazie
dei tuoi preziosi complimenti.

Grazie davvero.
AIRBAG.

il 06/12/2002 alle 14:15

Sono daccordo,
dal mio punto di vista posso dire anche
che se tra i banchi di scuola
non si imparasse la noia
nessuno appena fuori cercherebbe la droga.

Quello che dici è vero ed infatti "CodicEletrico"
volevo intitolarlo proprio "Protagonisti e comparse"
perchè senza comparse
i protagonisti non sarebbero tali
e senza i perdenti
i vincitori non vincerebbero,
per copertina avevo pensato
un primo piano di un volto
coperto da un sacchetto di carta
e si fuma una sigaretta.

Aggiungo che
ci sono esperianze che vanno fatte
per poterle raccontare?
ma ci sono esperienze raccontate
perchè non vanno fatte
ma tanto è più semplice non ascoltare
e seguire il gregge.

Ti ringrazio
con amicizia.
AIRBAG.

il 06/12/2002 alle 14:27

Se avessero tutto
vorrebbero anche il niente.

Manca
un modo per avere dialogo.

Un bacione.
AIRBAG.

il 06/12/2002 alle 14:30

Grazie
hai fatto un'attenta analisi di tutto
in tutto e per tutto,
tu non lasci niente al caso.

E' interessante rileggere cosa hai scritto,
Gabbriele Dalla Porta
ci dedicherebbe una sua puntata,
interessantissimo
vere perle di saggezza
grazie.

P.S.
Leggendo ti confido che mi sono sentito
un'ignorante
ma di quelli veri!

Con amicizia e stima.
AIRBAG.

il 06/12/2002 alle 19:34