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Pubblicata il 07/05/2014
Lei lo chiamava pivello,
poi gli diceva sei bello,
dal dì che gli offerse un gelato,
si stordì, ne rimase stregato.
per gli amici non era una stella,
ma era sua, per lui era bella.
infatti era alta, era bionda
rigogliosa, tornita, rotonda,
portamento sicuro e gentile
ogni cosa faceva con stile.
certo, posata, più grande,
una donna di poche domande,
ma che lo sapeva baciare
e lo faceva sognare.
forse soltanto un difetto,
spesso lasciava un biglietto:
sto via tre giorni poi torno,
e non precisava il soggiorno.
ma lui si sentiva adorato,
per lei si sarebbe annientato;
seguitò ad amarla anche quando
come niente gli disse parlando:
hai capito che sono mondana,
non capisci che fo la puttana?
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e scritta benissimo, mi è molto piaciuta , a presto

il 07/05/2014 alle 15:33

quando si dice che l'amore e' cieco...........bravo Ugo, continua a deliziarci con la tua penna elegante,mai sopra le righe e sempre gradevolissima marinella

il 07/05/2014 alle 15:58

comunque una donna, gradevole lettura!

il 08/05/2014 alle 07:12

beh l'amore non chiede certificati e carte d'identità...un modo ironico per raccontare gli aspetti dell'innamoramento, l'incapacità di vedere i difetti e l'affetto smisurato che può unire...bella, mi è piaciuta...ciao ugo, andrea

il 08/05/2014 alle 14:42

bravoooooooooooo Ugo ironicamente piaciuta,un salutone

il 08/05/2014 alle 18:47

Piaciuta molto. Mi hai fatto sorridere!

il 24/05/2014 alle 18:17

L'amore è cieco! E le corna di una prostituta non sono corna! Ma lavoro. Ciao, Fabio.

il 08/10/2014 alle 18:02