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Pubblicata il 01/05/2014
L’aspettava fin quando tornava
e se lo stringeva, se lo baciava
era sempre con lui,
con calore incredibile,
per un bene impensabile.
lì, tutti i giorni scrutava lontano,
più in là dei binari, oltre il visibile
viveva del treno d’un cenno di mano,.
un amore indicibile.
un dì non tornò, non si fece più vivo.
attese ore e ore, attese per anni
per bene e fervore, per fede ed amore.
sfinito d’angoscia ancor più di dolore
crollò, fu la fine e morte lo prese.
no, non vi parlo di un essere umano,
queste cose per lui sono vane,
vi parlo del cuore, vi parlo di un cane
che muore d'amore muore per fame.
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..ed io ti ascolto.

il 02/05/2014 alle 13:35

Hai vivificato la leggendaria narrazione di Hachiko, di un amore così puro e senza riseve che solo può provare chi dona la propria esistenza in una dedizione libera ed arbitraria,.... la trascendenza non è prerogativa umana....complimenti segio

il 02/05/2014 alle 13:53

caro ugo,grazie d'aver ricordato la fedelta' dei cani il grande amore supportato da una vivida intelligenza. Lo dico perche' anch'io ho uno splendido cane e tocco giorno dopo giorno il suo valore e il grande amore che sempre e' consolatorio. e ti diro' che con piu'conosco gli uomini, con piu' amo il mio cane.marinella

il 02/05/2014 alle 17:34

Una poesia bella, struggente, in cui l'amore e la delicatezza emergono con le loro più sottili sfumature. Solo alla fine si scopre che il protagonista della composizione è un cane e ciò conferisce alla stessa qualcosa di unico. Che dirti, se non bravissimo?

il 02/05/2014 alle 23:16

Dovremmo imparare dagli animali certe volte. Conosco ed ho visto storie come questa dal vivo. Apprezzato fabio

il 03/05/2014 alle 10:34

la tua sensibilita' e' grande come te,un salutone

il 04/05/2014 alle 22:34

Con la tua consueta delicatezza hai cantato d'un amore puro, un inno alla fedeltà che non appartiene all'uomo. un abbraccio,patty

il 06/05/2014 alle 08:05

Una dedica all'amore del cane, che è fedele ino alla morte. Versi di grande sensibilità. Ciao Ugo, è stato un piacere leggerti! Dora

il 07/05/2014 alle 11:34

Hachikò fu un cane leggendario giapponese.. realmente esistito.. nato nel 1923 e deceduto nel 1935. La sua fedeltà.. nei confronti del professor Hidesaburò Ueno.. fu infinita: per ben 10 anni, dalla morte del padrone, lo attese invano in quella stazione dove soleva attenderlo. Durante il Film, caro Ugo, piansi a dirotto nella fase cruciale! Ti ringrazio immensamente per avermi fatto ricordare quei momenti irripetibili.. come i sentimenti di Hachikò! Grazie! Immensa! Sir Morris

il 20/12/2014 alle 13:35