I loro zoccoli che producevano , per chi lo conosceva bene, un ritmo inconfondibile. Soprattutto quando rimbombava sulle viuzze lastricate. Quel rumore ed il profumo del pane appena fatto era un binomio inscindibile. Era proprio la bisaccia dell'asino a contenere la pagnotta di chi si recava tutto il giorno in campagna....bei versi per ricordare un " grande" piccolo compagno dell'uomo. Arlette
grande Ugo simpaticamente bella ,un saluotneeeeeeeeeeeeeeeeeee piu' lungo
non ho capito bene il finale, spero davvero non abbia incontrato quella povera fine l'asinello....è bello comunque leggere di queste storie di vita quotidiana, passate o presenti che siano, per risentire quel legame rustico che molti dimenticano o ricordano ma rifiutano...al di là della mia negativa previsione del finale, il testo è assai divertente, inoltre pervaso da un'aria di ironia e sorriso generale che è assai gradevole, bravo caro Ugo, ti abbraccio, andrea
Basta chiudere gli occhi e mille storie,ricordi, aneddoti ritornano alla mente ed e' bello che pooco o niente vada perso.Questo asinello intelligentissimo e simpatico mi e' molto piaciuto marinella