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Pubblicata il 22/01/2014
Sono rimasti capelli coinvolti

nell'inferriata che assorbe scalpi

di luna gigante.

e le pietre riavvolte nella pomice

rossa, sono affiorate come calotte

a disunire i nostri passaggi.

Ti ho raccontato la ragione del

fervido abbraccio , strofinando

l'orlo teso a rinverdire l'insensata

mollezza degli ultimi anni.

tu chissà perchè, pendevi dalla fune

inerte delle piane, lo sguardo riannodato

all'orizzonte traforato di gabbiani.
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Piacevoli versi!

il 22/01/2014 alle 15:08

Sono molto più che piacevoli. Andiamo per le spicce: questa è vera poesia!

il 22/01/2014 alle 20:13

Certamente, Luigi!

il 22/01/2014 alle 21:46

che bel climax, da subito colpisce, un po' stordisce, mi farebbe piacere sapere qualcosa di più di questa poesia dall'autore...

il 23/01/2014 alle 12:51

grazie a tutti per i commenti...a rich; è il resoconto intimo di un incontro particolarmente intessuto di ansie...resta l'emblema di una strada non finita di percorrere....

il 23/01/2014 alle 14:56

bravo :-)

il 24/01/2014 alle 11:42

grazie cangio....;-)

il 24/01/2014 alle 12:22

profondamente bella ,un salutone

il 24/01/2014 alle 12:34

ciao gpaolocci...a presto...;-)

il 24/01/2014 alle 12:54

immagini stupende, misurate e ben poste...mi è piaciuta molto, nella sua essenzialità, nel suo sentimento di precarietà...la chiusa è magnifica, bravo, ciao

il 24/01/2014 alle 14:56

grazie gaudenzio, contento del tuo apprezzamento, ciao, fra

il 24/01/2014 alle 16:20