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Pubblicata il 21/01/2014
Nello stormire dell'affranto salce
volano sulle scure fronde inquiete
lembi riarsi d'un ciel bianco di calce
e d'ìmpari corse negano mète.

A tratti, il vento del sud respinge
il lento procedere dell'estate
ma la tua sottile mano respinge
lesto il mutàr delle stagioni amate.

Vieni, scendiamo nella valle chèta
dove spicchi di blu bramano il cielo
e sui tuoi capelli un candido velo
raccoglie in un fascio l'onde di sèta.

Fermati, adesso è l'ora che attarda
il navigante nel lento cammino
incontro alle schiarite del mattino
in un tempo che il passo già ritarda.
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Piaciuta e gradita!

il 21/01/2014 alle 16:37

Grazie, però come al solito la fretta mi ha tradito, al 5° verso il vento "spinge" invece di respinge. Starò più attento!

il 21/01/2014 alle 16:46

Certamente, Ancient.. non è mia abitudine correggere! Bravo

il 21/01/2014 alle 17:19

Oggi è una giornata NO, sto scivolando sulle bucce del grottesco. Correggo ancora: sospinge e non spinge, altrimenti salta l'endecasillabo (oltretutto trattenuto a stento con quella virgola all'inizio). Che babbeo d'un babbano!

il 21/01/2014 alle 18:00

L'endecasillabo sbagliato nulla toglie alla delicatezza di questi versi, almeno per me. Ciao! Arlette

il 21/01/2014 alle 21:41

Ma cosa vuoi che sia! Vanno bene senza ipocrisia!

il 22/01/2014 alle 00:25