Scoperti, raccolti,
lavati, ricomposti,
in un tempo di vacanza
dell'umana pietà.
poi le premurose
delicate attenzioni
e la pudicizia garbata
delle tue ricognizioni.
grazie
per averci liberato
dalla morsa dei lacci
e dal peso greve
di questi lisi stracci.
grazie
per aver reso più facile
il distacco da mio figlio
da queste carni
così strettamente adese
inzuppate di pozzolana.
grazie
per aver restituito
a Michele disperato
quel suo pugno di noccioline
sparse a grumi sull'interrato.
grazie
per il miele della consolazione
che hai saputo riversare
nel cuore di mia moglie
e di mio padre sconsolato.
grazie di tutto Attilio.
se avessi ancora un petto
ti direi grazie di cuore.
(Fosse Ardeatine, luglio 1944)