PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 11/12/2013
Cadevi colore dopo colore.
il suono si era fatto distinto
sbriciolando il muro
intonacato di nebbia
mentre ridevi
nello spiraglio di luce del tempo,
memore d’incidenze
di soffitte solitarie.

e te stavi là
dove le parole spengono
l’ultimi pensieri di suono
bruciando Cereri di spighe.

e te ne stavi là
osservata da nuvole primaverili
sotto l’occhio di vetro della chiesa
fra i colori attutiti delle ombre.

ora ti inarchi
al passaggio di vapori bassi,
ora il tuo amore si sfibra
sotto atomi di velluto scarlatto
racchiuso nelle tue mani sanguinanti.

solo adesso un grave d’organo
ti porta su vortici ideali
ed un riverbero di campana,
di vallata in vallata,
ti farà ripensare a me,
del nostro malinconico
passeggiare nella luce.
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meravigliosa...

il 11/12/2013 alle 12:43