Ricordami
quando sarai seduto contro il tuo mare.
quelle onde erano nostre
contro il loro bordo nero
ti sei perpetuato in me.
ora, ora ricordami.
com’ero allora?
così stupita e liquida
cadevo dentro di te
e le mie mani penetravano la tua fronte.
oh! Rivedimi nella notte opaca
eravamo intrinsecamente invisibili
così innocenti con pelle di capriolo
e gli occhi,
ricordi?
erano il mare ruggente
lacrime brucianti disturbavano il sonno
nelle notti del ricordo
divenendo,
in continuo divenire.
le onde ci trasportavano negli abissi
nonostante l’annaspare delle braccia
tu eri li e io con te non più io.
nel sale della luna riflessa
riflessa sulla rugiada della tua pelle
a bagnare la mia luce su di te
la tua mente in immagine di me.
ricordati!
hai sporcato di fango
l’ultima fragile goccia dell’onda
da cui ancora una volta ti ho chiamato,
dal mare urlando il tuo nome.
un’ eco è passata oltre l’orizzonte,
fino al momento spezzato
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