Suonava la sirena
al mezzodì
e a mezzasera
e muscoli e cravatte
a lambir le soglie
della strada
e fumi forti
e rumori sordi
a intingere nell'olio
dell'ingegno il dì creato.
affastellata e seria
ma felice
scandiva la giornata
la madre mia
ricurva
sul cucito devoto
e intransigente.
passaa la gente
e passavo io.
lentamente.
suona la sirena
inutilmente
al tempo mio
imperioso ed impaziente.
suona nella mente della gente
e suono io.
rapidamente.
la madre mia ricurva
sul suo tronco
vegliardo e traballante
trascina la sua sorte
alla mattina.
in strada niun si move
e niente fotte.
nell'atrio del padrone
c'è la notte
che ripassa
un foglio in mano domattina.
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