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Pubblicata il 01/11/2013
Il tempo mi trascina senza peso,
agganciato a lui nell’infinito
privato d’inizio e della fine.
mi sono impegnato col mio tempo:
indietro e avanti non guardare,
passare il giorno a frantumare specchi
e ogni specchiera sbriciolare.
il tempo mi disperde e ricompone,
dice che un giorno non sarà più adesso
mai generato, non sarò mai nato,
sepolto non avrò decesso;
sarò colore degli arcobaleni.
mare e sole non avran valore,
cipria di stelle, ammassi rarefatti
di pensieri astratti superiori
che con la terra non avran rapporti;
niente più affanni per i nostri cuori,
amori e beni passeranno:
fissità e inerzia il sol gamete
e io mezzo a loro, io sarò quiete.
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quando sarai quiete fra circa 6000 anni chi ti ha voluto bene tramandera' il tuo nome ,un salutone capo

il 01/11/2013 alle 18:51

io ho una mia visione assai particolare del tempo, forse un giorno mi dilungherò nell'illustarla se troverò le parole più consone, intanto mi piace come tu abbia tradotto l'infinità dello scorrere e al contempo il sentire il tempo da parte dell'uomo, te nella fattispecie, e poi la riflessione/profezia riguardo il futuro che attende tutti e che hai tradotto con la famosa massima chimico-fisica del "nulla si crea nulla si distrugge, tutto si trasforma"....davvero complimenti Ugo, ti abbraccio amico caro, andrea.

il 01/11/2013 alle 20:28

Simpatica

il 01/11/2013 alle 20:51

molto profonda...

il 02/11/2013 alle 07:20

La profondità dei tuoi pensieri sono dardi di emozione che arricchiscono e cullano.Un abbraccio affettuoso,patty

il 02/11/2013 alle 08:26

sempre bravo ugo,sempre sensibile e profondo un saluto marinella

il 02/11/2013 alle 18:59