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Pubblicata il 22/10/2013
In cerca della gratitudine
d’essa scovai tanti risvolti:
scarsa attitudine al saluto,
scontroso distacco in molti volti
per i più passai per sconosciuto,
e fui immerso in altra latitudine.
l’apparenza salvata da qualcuno
disse “ossequi” e si voltò a ritroso.
per quanto gremita fu la strada,
tanto più solo mi sentii quel giorno;
servo mi sembrò d’essere stato
e schiavo alla mensa degli stolti,
l’acqua di fonte che avevo dato
disseccava i germogli.
sperai così che forse al mio ritorno
avrei trovato la luce che cercavo,
regno defunto ma di pochi colti
che capaci d'ogni soluzione
alzarono un’ara alla riconoscenza
ampliando la loro migrazione
nell’esclusivo mondo della conoscenza.
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Bravo Ugo!

il 22/10/2013 alle 11:02

caro Ugomas anche la gratidutine sempre in estinsione ,ottimo scritto,un saluto

il 22/10/2013 alle 17:27

Hai la nostra gratitudine per i preziosi regali che sempre ci elargisci. Un abbraccio,patty

il 22/10/2013 alle 17:33

caro ugo,come tante altre cose ,la gratitudine ormai e' usata pochissimo pero' io la mia riconoscenza te la voglio manifestare apertamente per le bellissime poesie che scrivi,piene di sentimento,di ricordi,di emozioni che mi fanno passare dei bei momenti.un saluto marinella

il 22/10/2013 alle 18:50
Jul

Lasciamo perdere la gratitudine, pensiamo a quelle rare occasioni che contraddicono il nostro sconsolato cinismo e che riscaldano per un attimo, insperatamente, il nostro essere. Un caro saluto, Giulia

il 22/10/2013 alle 21:09

un momento colto e descritto come solo tu puoi...non mi dilungo su una dissertazione in merito alla gratitudine il cinismo l'indifferenza od altro...per stavolta mi limito a celebrare la tua bravura e il significato d'uno scritto tanto bello....ciao Ugo, un abbraccio amico mio, andrea.

il 23/10/2013 alle 00:38