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Pubblicata il 23/11/2002
Io che sono cicala
per te canto. Per te sola
che stai zitta
nell'ombra della grande casa.

Addio, addio mi dicevi
quasi senza parlare.
Fra me e te
il silenzio si faceva greve
per l'ansioso tacere
di quell'addio tenace
che le distanze scioglieva alle pene.

Non c'è peccato
che io non abbia sinora
debitamente scontato.

E l'indomani, luminosa nel sole
finalmente m'è apparsa
la persona viva del mio presente.
Tu sei la felicità
un fiore che fiorisce
in questo mio orto di solitudine
una rosa rossa sopra un vecchio muro.



Luca
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carina, ester

il 23/11/2002 alle 12:39