A che cosa mi sei servita,
vita mia.
perché i pianti e la gola,
serrata.
il vuoto, il nulla, l'assenza.
le lacrime in fondo al petto.
la rabbia nella fronte.
il buio,
nel mare dei pensieri.
rifletto e navigo,
tra immagini scolorite, idee senza valore,
nebbie e confusioni.
di tanto in tanto,
mi invento sensi e apro porte
tra i sentieri del mio petto
insicuro.
tutte suggestioni,
tutte disperate marionette,
che per distrarre l'ansietà
si mettono a ballare.
illuso,
splendido,
tanto triste:
il mare riflette lo splendore del cielo
ignorando,
l'origine del suo vero colore.
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