L’odore di pioggia mi ricorda mio padre
nei grigi mattini di un gelido ottobre
quando in preda alla grande passione
correva tra i campi ridenti e fumanti
e grondava sudore coperto di gioia.
Ricordo l’odore bagnato del sordido corpo
nel candido abbraccio al suo grande ritorno
e si’ stanco e spossato cercava riposo
nei grandi occhi dolci del figlio orgoglioso
che tanto fremeva all’arrivo del giorno
Rivedo poi il giorno che a questo seguiva,
la tavola colma di beni e risate
che sorde salivano dai nostri cuori
ma sovente restavano dentro,non fuori
mentre i quattro elementi s’univano a fare famiglia!
Mi accorgo sol’ora della gioia dei giorni passati
e nessuno piu’ corre nel fango dei campi
mentre alzo la testa alla mensa e trovo silenzio,
mentre aspetto seduto alla porta il calore del bacio,
da quando sei uscito ad agosto e non sei piu’ tornato…