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Pubblicata il 13/11/2002
L'orma dell'ora
appena trascorsa
sfugge al domani.
Nell'ombra
d'ambra caduta,
nel silenzio pieno
della voce dei ricordi
puoi solo
riconoscere la via
che oltrepassa,
che chiede conto
dell'uomo
in ginocchio.
Le mani cercano
vicinanza,
un senso dimenticato
riaffiora e rinasce
nell'acqua di lacrime,
su terra pesante
e devastata dall'amore.
Così larghe e misteriose
le sue vie,
nell'impeto profondo
d'anima che s'immerge
nella notte dell'abbraccio
della veglia
e della ricerca
del Dio dimenticato.
In attimi infiniti
scorre nel pianto,
radice nascosta
tremante di fronte
a una volontà
impossibile
nella sconfitta,
nel limite
estremo
della fragilità.
E riparte nell'amore
sconfitto, piegato,
nel legno sanguinante
di una croce
che, comunque,
ci appartiene.
Nel vibrare incerto
e forte, gemito
nella scossa
d'un soffio
che c'è dato.
Si spegne,
il fuoco.
E forse, là
s'accende
il cielo.
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Molto intensa e spirituale questa tua poesia "che chiede conto dell'uomo in ginocchio,che parla del Dio dimenticato
il nostro o perlomeno il mio ! "

Mi ritrovo molto in ciò che scrivi ,nella ricerca "che non stanca mai ",nella croce portata con dignità e senso d'appartenenza,nel " soffio che c'é dato ".
Bello e toccante infine il finale.

un saluto
Antonio (Antos )

Complimenti

il 13/11/2002 alle 21:19

Grazie Antonio.
In verità è nata da un momento particolare.
Dalla morte del padre di una mia carissima amica ( al quale infatti è dedicata anche la mia precedente ).
E in questo senso, l'attimo che tocca immensamente, che segna, può diventare motivo di ricerca profonda di ciò che ci tocca in quanto uomini.

il 13/11/2002 alle 21:29

Molto toccante, questa tua, intensa a livello di sensazioni e pensieri, é stupendo il concettoe verso finale: " Si spegne,
il fuoco.
E forse, là
s'accende
il cielo. "
Un saluto!
Axel

il 14/11/2002 alle 13:30

Poesia insolitamente lunga (relativamente) rispetto al solito, intima e delicata, riflessiva sul dolore, l'amore, il senso di appartenenza alla vita, l'uomo e il suo porsi - incerto e minuscolo - tra i venti del mondo. E la relativa lunghezza è un pregio poiché consente di partecipare della pacata espressività lirica che cattura, avvolge e induce a trattenersi sui concetti, sulle dense sensazioni che la liquida parola produce. Molto bella e ammantata di malinconia e tenerezza.
Un abbraccio a te Blue.
Max

il 14/11/2002 alle 16:08

Molto toccante ,esprime pienamente la fragilità e la forza dell'uomo nel suo cammino
il perdersi.... il rincominciare
merita un five!
un bacione MG:)

il 14/11/2002 alle 17:36

grazie Ily, con tutto il cuore.
Perchè sento il tuo "esserci" vicino e sincero.

il 14/11/2002 alle 20:17

Ti ringrazio.
Per la partecipazione, là dove scrivere diventa davvero momento di forte condivisione del vissuto personale.
Un caro saluto anche a te

il 14/11/2002 alle 20:23

Bè Max...
sei sempre quello che mi si avvicina di più nel leggermi, con delicata attenzione, lasciando che in ogni frase parli la vita stessa a livello emotivo profondo.
Così, ti ringrazio per la tua grandissima sensibilità.
E per il tuo fermarti a "parlare" con me.
Un abbraccio

il 14/11/2002 alle 20:27

Grazie di trovarti qui.
La tua presenza è particolare, rispetto a quelli che conosco da più tempo qui su PH.
Certo, il poco tempo personale disponibile, la lentezza del sito, non consente quella piena partecipazione e conoscenza reciproca che ci vorrebbe nei casi in cui si intuisce di trovarsi di fronte a momenti profondi...
Detto questo, un abbraccio sperando di "trovarci" più spesso.

il 14/11/2002 alle 20:33

una collana di perle..l'ultima delle quali è estremamente preziosa...:-))
Lunaa

il 24/09/2004 alle 11:54