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Pubblicata il 25/03/2013
Dall’alto mira mio corvo
questo paese che s’alza
acceso da una luce di vanesio smarrimento
quello d’una nube di nebbia
che travolge la stagione novella
ingabbiandola nelle memorie dell’inverno.

dall’alto mira occhio celeste
offuscato da pallidi orizzonti
rifletti questo uomo;
una vita è come un batter d’ali
tanto veloce, tanto soave, tanto vagante
come il ricordo, come il dolore, come me.

dall’alto mira gargolla stranita;
tu mia angoscia del pianto
tu mia pazzia segreta,
così vicina all’immortale
così lontana dalla sua luce
sai essere espressione delle maschere bianche.

dall’alto mira nera farfalla
segui la scia incerta del tuo volo
come io seguo la mia parola
dentro quel turbine distante
che mai vorrei per gli altri
che mai vorrei lasciare.

dall’alto mira passione misterica
perché Osiris parla dal cuor della notte
meta ultima quanto ormai prossima
e invoglia sogni invoglia ricordi
in quella saggezza in quella dolcezza
in quella tristezza in quella bellezza.

dall’alto mira uomo dal nero cappotto
il cambiamento di questo mondo
non sapresti riconoscerlo;
sei ritornato dal tuo viaggio
hai visto le candide atrocità dell’immaginazione
ma qui ancora nulla di così soave.

dall’alto mira albatro solitario,
quale marinaio ti schernisce e odia?
prosegui il viaggio nella tempesta delle coscienze
riaccendi lo zampillio di quelle parole
e rivela l’ignoranza della presunzione
che tanto avvolge la bocca degli illusi.

dall’alto mira poeta queste parole
tanto futili tanto sciocche
e dimmi che sono foglie al vento
perché questo voglio sentire
che son foglie per ogni prato
quello più bello, quello più secco.

dall’alto mira lettore questi versi
così vuoti così inutili
e dimmi che sono sassi su un lido
perché questo voglio sentire
che son sassi per ogni mano
pronta a conoscere l’incerto del mare esistenziale.

dall’alto mirate l’abisso
e ditemi quanto di più strano
quanto di più comune quanto di più vostro.
candido il tempo sfiora tutto
ma la vita è nostra per ora
stringetela perché è sospesa sul baratro.

a.G.
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......Ultimo Andrea.....il tuo appello cadrà nel vuoto ? Attendiamo il ritorno del corvo come Noè attese la colomba.....Ma Osiride giacque anche con Neith e generò Anubi, colui che peserà la nostra anima contro il peso di una piuma......Anubi nero anche lui come il Corvo.....Sotto i piedi abbiamo l'abisso......Spes ultima Dea fugge i sepolcri......un abbraccio, rom.

il 25/03/2013 alle 22:15

Non sentirai quello che chiedi, i tuoi, versi, le tue parole, sono un balsamo per chi legge. Vorrei lastricare di fiori il tuo cammino, accendere tutte le stelle, costruirei un ponte sicuro per proteggerti dal baratro, illuminarlo, nelle notti più nere, da argentei raggi di luna, Ti donerei l'alba più luminosa e il sorgere del sole accenderà i tuoi sorrisi. Tu possiedi un grande dono e sarai ricompensato. Con tutto il mio affetto ti abbraccio,patty

il 26/03/2013 alle 06:28

è un ammonimento rivolto agli altri ma soprattutto a te stesso.. il tuo è un urlo soffocato contro la sofferenza, l'incertezza di una nera farfalla, la pazzia, il mistero.. tutto ciò ti fa soffrire, ma nn puoi fare a meno di affidarti ad essi.. te la prendi con te come uomo, dal lungo cappotto nero, quasi a nasconderti, te la prendi con te come poeta, e con tutti i lettori.. penso di capirti.. perché provo le stesse paradossali sensazioni..c'è pochezza nel mondo, ma di certo non tra i tuoi versi mio caro amico.. nn è la parte migliore ma questa è quella che preferisco: e invoglia sogni invoglia ricordi in quella saggezza in quella dolcezza in quella tristezza in quella bellezza.. un bacio francesca

il 26/03/2013 alle 22:38

Bella! Non riesco a trovar parole per dire niente..lapoesia è ricca di tutto, colpisce e lenisce il dolore! Poeta tu lo sei veramente, sai ascoltare quella ferita e soprattutto sai ascoltare le ferite di tutto ilmondo e quindi urli e canti!

il 27/03/2013 alle 09:44

Il tuo grido sa di un dolore atroce cioè di essere costretto a vivere e supportare un mondo che non t'appartiene come non appartiene a me , e probabilmente a tanti altri però , caro amico mio noi siamo impotenti d'avanti a tanta umanità insensibile e superficiale per cui è un vero e proprio peccato lasciar macchiare e annientare un anima pura e onesta come la tua .Ti abbraccio forte

il 27/03/2013 alle 11:03

Troppo bella l'accezione "Ultimo Andrea"....grazie Romeo...non so se l'appello sia caduto nel vuoto, a giudicare dalle tue parole e da quelle degli altri ha trovato un lido su cui atterrare... Il corvo c'è...è solo coperto dalla nebbia ma si rischiarirà il cielo è lo si vedrà sorgere nell'azzurro del cielo....Spes ultima dea fugge...ragione aveva Foscolo...ma il bello della fuga della dea è che noi la possiamo rincorrere no?...Felice che ti sia soffermato sull'aspetto egizio del testo...cultura quella egizia che ho sempre amato sin da piccolissimo e che i classicisti no me ne vogliano li adoro più dei greci e dei romani....ciao Romeo^^

il 27/03/2013 alle 17:17

Le tue parole, i tuoi commenti, i tuoi testi sono già sponda sicura che chiude il baratro mia cara patty..comunque non era propriamente negativo questo testo...dei piccoli bagliori ci sono^^ ciao^^

il 27/03/2013 alle 17:18

Ti ringrazio mia cara amica...cara Franci hai colto tutto il possibile d questo testo...la parte che hai evidenziato è quella che preferisco anch'io, in essa risiede una delle mie visini dell'esistenza ed il suo aspetto paradossale...la strofa di riferimento infatti è quella di Osiris(Osiride) Dio dell'oltre tomba e della morte...ora io non aspiro a premature morti...il mio intento che immagino tu abbia colto, anche scegliendo quei versi è che nonostante l'avvicinarsi dell'ora oscura, del cuor della notte, proprio questa consapevolezza che nulla è eterno è ispiratrice di sogni, desideri, ricerca di saggezza, felicità, la bellezza della vita e risvegliarsi dei ricordi.... grazie delle tue belle parole e di avermi dato l'opportunità di aver chiarito questo aspetto del mio testo^^ ciao ti abbraccio, a presto andrea^^

il 27/03/2013 alle 17:25

Grazie del bellissimo commento e dell'apprezzamenti ti saluto caramente Voce, andrea^^

il 27/03/2013 alle 17:26

Concordo mia cara Nelly..infatti il mio finale è un augurio ad abbracciare la vita, pur con le sue spigolosità...."ma la vita è nostra per ora stringetela perché è sospesa sul baratro" il baratro è inevitabile ma intanto stringiamo questa vita e viviamola...ciao^^

il 27/03/2013 alle 17:28

Ti ringrazio caro leon della comprensione e dell'apprezzamento, ciao^^

il 27/03/2013 alle 17:29

a dimenticavo leon...un errore da nulla, si comprendeva comunque, ma grazie del chiarimento ciao^^

il 27/03/2013 alle 17:29

Ti ringrazio Bandini, medesimo complimento lo faccio a te, sei meraviglioso poeta.

il 27/03/2013 alle 19:31