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Pubblicata il 24/02/2013
"Voi lo sapete, ne avete bisogno,
lo so che le siete molto devoto,
che la scorgete anche nel sogno,
ma dovete nutrirvi, coprirvi, vestirvi;
la vendete e vi sistemate.
comprate qualcosa, il necessario,
risanate la stanza, cambiate la porta,
riparate il soffitto, pagate l’affitto,
aprite il balcone, sbarcate il lunario.
non è fede la vostra, è solo un capriccio
prendete parecchio, è d’oro massiccio."
"Non me ne importa, mi basta un boccone,
non me la vendo nemmeno se muoio;
quando diparto la voglio donare
alla Signora che in sogno m’appare,
non è di nessuno, è Lei la padrona."
"Ma Lei vi capisce, Lei vi perdona,
non può tollerare vedervi soffrire;
se la vendete potete campare."
"Ma ci pensate alla fede, al rispetto,
deve restare affianco al mio letto."
passarono i mesi, pochi non molti;
con il lamento della campana
quattro signori, tristi e assorti;
quasi vicino al comodino
due ceri accesi e la statuetta,
sotto di cuoio, sopra dorata,
copia perfetta.
"Non me la vendo neanche se muoio."
esperta la mano: miseria violata.
(2008)
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bellissima e commovente ciao buona domenica

il 24/02/2013 alle 14:49

bravo,bravo,e' bellissimo quel che scrivi.marinella

il 24/02/2013 alle 15:43

bella... soprattutto il titolo! A presto

il 25/02/2013 alle 12:24

Una grande fede, una commovente poesia.!!!!Bravisssimo!!!!

il 26/02/2013 alle 15:01

sei grande la miseria va portata sul palmo della mano e te lo dice uno che ne sa qualche cosa ciao

il 26/02/2013 alle 19:07

mi scordavo naturlmente dandosi da fare ari ciao

il 26/02/2013 alle 19:07

Bellissima, complimenti! patty

il 05/03/2013 alle 07:44